Archeologia preventiva in Basilicata

Elenco di professionisti ed operatori economici qualificati per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura, all’ingegneria e ad altri servizi tecnici per incarichi di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all’art. 35, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii.
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Presentazione del volume “Archeologia Preventiva in Basilicata. Nuove scoperte a Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania” a cura di Sabrina Mutino. Il volume, inserito nella collana di studi Polieion della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi della Basilicata, raccoglie contributi scientifici incentrati su vari contesti archeologici dell’area, datati dalla Preistoria all’età moderna e oggetto di studio e di scavi diretti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata nel periodo 2008-2020.

Lo studio del territorio, nell’ambito dell’Archeologia preventiva, riguarda un vasto comprensorio quasi del tutto coincidente con quello interessato dallo schema dell’infrastruttura idrica “Bradano-Basento” che ripercorre in gran parte la cosiddetta “ipotesi meridionale” del tracciato della Via Appia. Le scoperte sono state effettuate anche durante i lavori per la realizzazione di un metanodotto a Genzano di Lucania, nel corso degli interventi programmati per il restauro dei castelli di Monteserico e di Palazzo San Gervasio, nonché a seguito di sopralluoghi effettuati su segnalazione da parte delle comunità locali di Palazzo San Gervasio, di Venosa, di Banzi e di Genzano di Lucania. Negli anni sono stati individuati un villaggio preistorico, due ponti sulla fiumara tra Venosa e Palazzo San Gervasio, due cascate, un mulino e le tracce di un acquedotto romano che sembra ricollegarsi al famoso acquedotto fatto costruire da Erode Attico nel II secolo d.C.. Le nuove acquisizioni scientifiche dimostrano inequivocabilmente come l’infrastrutturazione romana abbia qui creato le premesse per il successivo sviluppo insediativo, perdurato fino alla piena età medievale e moderna e conservatosi pressoché inalterato fino ai giorni nostri, andando a costituire un Paesaggio Culturale straordinariamente suggestivo.

L’intero progetto, che culminerà nella esposizione dei reperti rinvenuti in una mostra che sarà allestita presso la Pinacoteca e Biblioteca “Camillo D’Errico” di Palazzo San Gervasio, è stato condotto dalla Soprintendenza grazie ad una convenzione stipulata con l’Ente Morale Camillo d’Errico, e con la collaborazione interistituzionale del Consorzio di Bonifica della Basilicata e della Regione Basilicata.

Giovedì 19 maggio 2022 – ore 17.30

Palazzo San Gervasio (PZ), Pinacoteca Camillo d’Errico

Info: tel. 0972.44479 – Locandina dell’iniziatva