Segretariato Regionale

Beni Culturali e Paesaggistici di PotenzaLa sede – notizie storico-architettoniche

Palazzo ex Chiariste
Il Segretariato regionale del Ministero dei beni e le attività culturali e per il turismo per la Basilicata ha sede nel palazzo “delle Chiariste”, nel centro storico di Potenza, originariamente in possesso del monastero femminile di San Luca.

L’attuale configurazione dell’edificio rappresenta l’esito della ristrutturazione intervenuta tra il 1855 e il 1859 sull’impianto preesistente, determinata dal nuovo assetto urbanistico conferito alla città. A seguito della costruzione della Via Meridionale, realizzata per dotare la città di una nuovo accesso carrabile, molte case poste lungo il tracciato furono tagliate per poter sboccare sulla Piazza del Sedile. In quest’ultimo tratto fu costruito il “muraglione”, un grande muro di sostegno, realizzando nel mezzo il Ponte delle Beccherie per superare il vallone della Pregghia, da sempre usato per il passaggio degli animali condotti al macello cittadino, all’epoca allogato proprio al piano sottostante la “casa delle monache”.

Per ripristinare il caseggiato, “ruinato” sul lato meridionale, nel rispetto dei canoni architettonici imposti dal Regolamento Edilizio, la Badessa Maria Irene Cortese presentò un progetto di adeguamento stilistico delle facciate, redatto dall’Ing. Giuseppe Brancucci nel 1853 e approvato dal Consiglio Edilizio l’anno successivo. Durante l’esecuzione dei lavori il “venerabile monastero” venne in possesso della casa adiacente ed intese allora accorpare le due unità immobiliari, sopraelevandole e realizzando un unico vano scala per collegare i tre piani abitativi. Per sorreggere le nuove rampe di scale fu realizzato al piano seminterrato un “muro arcato” che venne ad interrompere la continuità della grande volta che copriva l’antico macello.

Dopo pochi anni il palazzo fu incamerato dal Demanio dello Stato assieme a tutti i beni appartenenti al Monastero di San Luca, soppresso con apposito Decreto nel 1862, in conseguenza della legge nazionale di soppressione degli ordini religiosi. L’edificio venne allora adibito a sede dell’Ufficio Demaniale e, come si rileva dalla dettagliata relazione di stima dell’ing. Grippo del 1864, l’immobile aveva ormai assunto l’attuale consistenza volumetrica, così come la rigorosa simmetria della facciata principale, definita dall’elegante cornicione a dentelli che corona l’edificio.